Storia - Le fontane Antropomorfe



 Francesco Gallo


All'ingresso del <<concentrico storico>> del Deveys, "ci s’imbatte in una fontana antropomorfa che reca la data 1773. Gli occhi, un po’ sporgenti e incorniciati dalle rughe del volto, fissano i passanti con la severità degli anziani; dalla bocca spropositatamente larga sgorga l’acqua che scende nel bacias, vasca, oggi rettangolare, ma fino alla metà del secolo scorso esagonale ; sul capo un copricapo con un ciuffo sulla sommità. Nel complesso, l’impressione che si prova nel vedere questa figura è quella di trovarsi di fronte a un guardiano di pietra, custode del paese; non si può trascurare il suo valore apotropaico.
A sinistra della statua c’è una pietra con incisi quattro segni, tre aste verticali sormontate da una traversa orizzontale. La pietra indica il confine fra i comuni di Exilles e Salbertrand, fra i quali è divisa la frazione: a sinistra si estende il comune di Salbertrand, a destra il comune di Exilles."


 Francesco Gallo


Al fondo paese, continuando per la via principale "si sbuca in una piccola piazzetta, la bourjà, oltrepassata la quale ci si trova di fronte a un’altra fontana antropomorfa, anch’essa datata al 1773. Il volto è più disteso e lo sguardo meno severo; un copricapo nasconde la sommità della testa lasciando vedere le orecchie e i lunghi capelli; dalla bocca l’acqua zampilla nel bacias, formato da un’unica pietra scavata; al di sotto del volto ci sono decorazioni floreali. La figura rappresenta un giovane oppure una donna e non ha nulla della severità della sua fontana sorella. Si suppone che la mano che scolpì le due fontane antropomorfe fosse la medesima, probabilmente un esponente di maestranze locali."

[Parti tratte da: Il Deveys - Le fontane, la chiesa, l'alambicco - Alberto Di Falco Joannas]

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